Di anno in anno il racconto di Flashback si amplia: quella di Flashback Art Fair è una narrazione in divenire che permette all’arte, anche quella storicizzata, di rimanere legata al presente. Lo spazio di Flashback è da sempre zona d’ospitalità e di accoglienza, zona non colonizzata, senza vessilli.

L’edizione 2025 “Senza titolo” ha rappresentato un ulteriore rifiuto della narrazione totalizzante ed esclusiva. Nel non dare un titolo c’è stata l’idea di creare uno spazio che potesse accogliere tutte le diversità, l’assenza di titolo non è un vuoto ma uno spazio di confronto.

Flashback si propone dunque come spazio non colonizzato, libero da gerarchie e strutture imposte, dove nessuna espressione domina sulle altre. In questa “zona franca” dell’arte, l'ospitalità diventa principio fondante: accoglienza delle differenze, delle molteplici identità, delle voci fuori dal coro. “Senza titolo” è diventato allora il simbolo di una volontà di non-imposizione, di un rifiuto consapevole dei sistemi narrativi chiusi e totalizzanti che spesso dominano la contemporaneità.

Flashback, con questa scelta, non solo ha celebrato la libertà dell’arte, ma affermato anche il proprio posizionamento politico e culturale: abbattere le barriere, fisiche e temporali, dare voce all’invisibile. In un’epoca in cui tutto tende a essere etichettato, schedato e monetizzato, “Senza titolo” ha rappresentato una scelta poetica e radicale.